ANTONIO MENESES – MONICA CATTAROSSI
CHIGIANA DIGITAL CONCERTS ON DEMAND
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NATUREZA con ANTONIO MENESES e MONICA CATTAROSSI
CONCERTO
JOHANN SEBASTIAN BACH
Eisenach, Turingia 1685 – Lipsia 1750
SONATA PER VIOLA DA GAMBA E CLAVICEMBALO
n. 3 in sol min. BWV 1029
Vivace
Adagio
Allegro
MARCO PADILHA
Campinas, Brasile 1955
Portrait I “Physis”
(Inspirada na Natureza enquanto principio gerador de tudo) “movimento e transfomação a que nasce e se desenvolve” dedicato ad Antonio Meneses prima esecuzione assoluta
LEÓS JANÀCEK
Hukvaldy, Repubblica Ceca 1854 – Ostrava 1928
Pohádka
Con moto.
Andante.
Allegro Con moto.
Adagio poco rubato Allegro
HEITOR VILLA-LOBOS
Rio de Janeiro 1887 – 1959
SONATA PER VIOLONCELLO E PIANOFORTE
n. 2 op. 66
Allegro moderato
Allegro cantabile Scherzo.
Allegro scherzando
Allegro vivace sostenuto
BIS
HEITOR VILLA-LOBOS
O canto do cisne negro
CAMILLE SAINT-SAËNS
Parigi 1835 – Algeri 1921
da Le Carnaval des animaux
Le Cygne
Interpreti
ANTONIO MENESES violoncello
MONICA CATTAROSSI pianoforte
Chigiana International Festival & Summer Academy 2019 “Out of Nature”
Registrazione dal vivo Palazzo Chigi Saracini, Siena, 12 luglio 2019.
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La quinta edizione del Chigiana International Festival & Summer Academy 2019 intitolato Out of Nature ruota attorno alla riflessione sonora e concettuale sulla Natura. Nell’anno in cui Greta Thunberg è eletta “Person of the Year” e appare sulle copertine di riviste e giornali di tutto il mondo e il tema dell’ecologia e la salvaguardia del pianeta attraversa tutti i territori del pensiero umano, dalla filosofia alla politica, dall’educazione alla religione, anche il mondo della musica riflette e matura una risposta alle problematiche dell’ecologia acustica e del paesaggio sonoro. Natureza è uno degli appuntamenti del Festival realizzato dagli interpreti Antonio Meneses al violoncello e Monica Cattarossi al pianoforte, in un concerto che unisce la natura umana a quella musicale, la natura vitale e generativa a quella fantastica del racconto, per terminare con un omaggio al mondo animale. Il tutto trasfigurato, trasposto, tradotto nel linguaggio sonoro della musica. L’uomo e la sua forza razionale e creativa, che medita sulla propria identità a partire dai sensi apre e conclude il programma di Natureza con Bach e Villa Lobos.
Composte negli anni di servizio presso la corte di Köthen (1717-23), dove lo stesso principe Leopold, appassionato di musica, suonava la viola da gamba, le tre Sonate costituiscono gli ultimi capolavori per questo glorioso strumento, che stava iniziando a cedere il passo al più recente violoncello: le stesse, celeberrime Suites che Bach dedicò a quest’ultimo medium sonoro risalgono al medesimo periodo. A differenza del repertorio di autori francesi, incentrato su abbellimenti e virtuosismo, la scrittura di Bach per viola da gamba è più spiccatamente contrappuntistica, a tre voci, in cui la prima voce è affidata alla mano destra del cembalo, la viola da gamba esegue la seconda voce, mentre il basso è realizzato dalla mano sinistra del clavicembalista.
Tra questi due mondi e modi di scrittura, tedesco e francese, più avanti nel XX secolo, si inserisce la figura di Heitor Villa-Lobos, compositore brasiliano, violoncellista di formazione e frequentatore della vita musicale parigina a più riprese negli anni Venti, che fa più o meno esplicito riferimento allo stile di Bach nelle sue opere. Uno studioso attento come Robin Stowell ritiene la seconda Sonata per violoncello e pianoforte di Villa-Lobos una pagina di notevole rilievo, nelle sue influenze francesi: «i suoi primi due movimenti sembrano riassumere Franck e Fauré, mentre il finale richiama il tema principale del primo movimento, con il violoncello in diminuzione di valori accompagnato da accordi secchi del pianoforte, a imitazione di un tamburino, alla maniera della Sonata di Debussy».
Al centro del concerto due brani in cui la musica si fa veicolo di due idee differenti ma complementari: l’idea della natura come forza generatrice e la sua evoluzione temporale “que nasce e se desenvolve” descritta nel brano di Padilha e l’idea, attuale anche oggi, che il soprannaturale possa spiegare le vicende del mondo naturale e reale sottesa in Pohádka di Janàcek.
Considerato tra i maggiori compositori brasiliani della sua generazione, Padilha ha compiuto approfonditi studi in patria e al tempo stesso ha ereditato parte della grande tradizione europea, perfezionandosi con Almeida Prado, a sua volta allievo di Nadia Boulanger e Olivier Messiaen. Particolarmente proficua è la sua collaborazione con Antonio Meneses, dal quale riceve spesso importanti commissioni, come l’intenso dittico Invocatio.
Pohádka, in lingua ceca, significa ‘racconto’, ma il titolo originale della pagina di Janàcek si riferisce più propriamente alla fiaba. Una prima versione, del 1910, seguiva più da vicino, adottandone il titolo completo e fornendo una guida programmatica, il soggetto che l’aveva ispirata: il poema epico in versi La fiaba dello zar Berendej del poeta russo Vasilij Andreevič Žukovskij. Nella versione definitiva, del 1923, Janàček eliminò ogni riferimento programmatico, scegliendo il titolo più neutrale e allusivo di Racconto-Fiaba.
Ultima variazione sul tema Natureza appare nei due brani proposti come bis, legati entrambi alla figura del cigno, frequente motivo di ispirazione musicale dal Rinascimento ad oggi.
Anna Passarini
Antonio Meneses nasce in Brasile, a Recife, nel 1957 e inizia gli studi musicali all’età di dieci anni. A sedici anni incontra il violoncellista Antonio Janigro, che lo invita a seguire i suoi corsi a Düsseldorf e Stoccarda. Nel 1977 vince il primo premio al ‘Concorso Internazionale ARD’ di Monaco e nel 1982 riceve il primo premio e medaglia d’oro al ‘Concorso Čaikovskij’ di Mosca.
Nelle principali città in Europa, America e Asia, si esibisce con le più rinomate orchestre e collabora con direttori del calibro di Abbado, Albrecht, Blomstedt, Bychkov, Chailly, Davis, Dutoit, Gatti, Järvi, Jansons, von Karajan, Muti, Oue, Previn, Rostropovič, Sanderling, Temirkanov e Thielemann.È regolarmente invitato in numerosi festival musicali in Europa e nelle Americhe.
Nel decennio 1998/2008 è membro del Trio Beaux Arts, collabora con il Quartetto Vermeer e si esibisce in duo con i pianisti Menahem Pressler e Maria João Pires. Nella stagione 2019/2020 si esibisce a Lisbona e Firenze, in tour nel Sud America (Brasile e Colombia) e in Giappone.
In campo discografico Antonio Meneses effettua la registrazione di un vasto e variegato repertorio, collaborando con grandi solisti, accompagnatori, orchestre e celebri direttori per numerose etichette discografiche.
Oltre agli appuntamenti concertistici, tiene masterclass in Europa, in America e Giappone. Dal 2008 insegna presso il Conservatorio di Berna e dal 2002 è docente ai corsi di alto perfezionamento presso l’Accademia Musicale Chigiana di Siena.
Monica Cattarossi risiede a Milano e lavora nell’ambito della musica da camera e dell’accompagnamento, come interprete, camerista e docente. Insegna accompagnamento pianistico a Lugano, musica da camera a Novara e collabora con la “Pavia Cello Academy”, l’Accademia “Walter Stauffer” di Cremona e l’Accademia Chigiana di Siena. Accompagna i corsi di perfezionamento di artisti italiani e stranieri, e con molti di loro tiene innumerevoli concerti in duo e di musica da camera per società prestigiose e festival.
La sua competenza è richiesta in occasione di diversi concorsi strumentali in Italia e in Germania. In occasione dei Concorsi di violoncello di Markneukirchen, oltre a quelli di Porec e Zagabria intitolati ad Antonio Janigro è insignita del diploma di migliore pianista accompagnatore.
Per un decennio è pianista dell’Orchestra Sinfonica “Giuseppe Verdi” di Mila suonando sotto la bacchetta di direttori quali R. Chailly, W. Marshall e Z. Xian. Con il celebre violoncellista Enrico Dindo registra l’opera omnia di Astor Piazzolla e assieme al pianista Filippo Farinelli registra l’opera completa di André Jolivet per due pianoforti, per l’etichetta Brilliant Classics.
Ha tenuto masterclasses di musica da camera presso la Sapporo Music University, la Seoul Chamber Orchestra e l’Accademia di Musica di Danzica.
Diplomatasi presso il Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia, si perfeziona poi con Jacques Rouvier, Konstantin Bogino e Andrea Lucchesini, affermandosi nei concorsi internazionali di musica da camera di Pinerolo e Palmi. È inoltre laureata in Filologia Musicale presso la Facoltà di Musicologia di Cremona.